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CASSAZIONE PENALE.

Giurisprudenza. Legislazione.


CALIPARI: NON
FU CRIMINE DI
GUERRA.

DELITTO CALIPARI:
TRAGICO EVENTO.
Cass. Sez. I. 2008.

In Evidenza:

28 Agosto 2013:Motivazioni della Condanna a Silvio Berlusconi.
CORTE SUPREMA: SENTENZA BERLUSCONI MEDIASET.
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RAFFAELE SOLLECITO E AMANDA KNOX.
UN ERRORE GIUDIZIARIO FISIOLOGICO O UN MONUMENTO ALLA MALAGIUSTIZIA?
Il testo della sentenza della Corte di Assise di Appello di Perugia.
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ThyssenKrupp, fu omicidio volontario: le motivazioni della Corte d’Assise.
Corte d'Assise di Torino, 15 aprile 2011 (dep. 14 novembre 2011), Pres. Iannibelli, Est. Dezani, imp. Espenhahn e altri.
Il 14 novembre 2011 sono state depositate le motivazioni della sentenza con la quale la Corte d'Assise di Torino ha condannato alcuni manager della ThyssenKrupp - e riconosciuto altresì la responsabilità amministrativa da reato della società ai sensi del d.lgs. 231/2001 - in relazione alla morte di sette operai, bruciati vivi da un incendio scoppiato, nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007, all'interno delle acciaierie torinesi che la multinazionale gestiva fin dagli anni '90.
Visualizza Sentenza.


DOLO O COLPA ?
OMICIDIO DI GABRIELE SANDRI .
IL CASO SPACCAROTELLA: PER LA CORTE DI ASSISE DI APPELLO DI FIRENZE FU DOLO.
Visualizza la sentenza del 28.02.2011.


PROVA LOGICA:
OMICIDIO KATIUSCIA GABRIELI.
Il cadavere non fu mai trovato.
Sentenza della Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere.
Visualizza sentenza del 13.01.2011.

REVOCA DELL'INDULTO PER I REATI AVVINTI DALLA CONTINUAZIONE.
Cassazione Penale SS.UU. nr. 21501 del 23 Aprile 2009.
In tema di indulto, in caso di reati uniti nel vincolo della continuazione, alcuni dei quali - compreso quello più grave - siano stati commessi entro il termine fissato per la fruizione del beneficio ed altri successivamente, la pena rilevante ai fini della revoca dell'indulto va individuata, con riguardo ai reati-satellite, nell'aumento di pena in concreto inflitto a titolo di continuazione per ciascuno di essi, e non nella sanzione edittale minima prevista per la singola fattispecie astratta.
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RASSEGNA DELLA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE, SS.UU. PENALI, ANNO 2010.
La giurisprudenza delle sezioni unite e le principali linee di tendenza della Corte di Cassazione.
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PREVALENZA DELLA DECLARATORIA DI ESTINZIONE DEL REATO SUL PROSCIOGLIMENTO PER INSUFFICIENZA DI PROVE.

Cassazione penale Sez. unite. Data: Ud. 28 maggio 2009 (dep. 15 settembre 2009) nr. 35490.
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PROCEDIMENTO PENALE

Ammissibile la testimonianza dell'indagato "scagionato" dall'accusa.
Il soggetto che sia persona offesa e insieme indagato non può assumere l'ufficio di testimone se non dopo che nei suoi confronti sia stata emessa una sentenza di proscioglimento «per non aver commesso il fatto».
«La disciplina limitativa della capacità testimoniale - si legge nella pronuncia - di cui all'articolo 197, comma 1, lettere a) e b), all'articolo 197 bis e all'articolo 210 del Codice di procedura penale, non è applicabile alle persone sottoposte a indagini nei cui confronti sia stato emesso provvedimento di archiviazione».
Visualizza: Corte di cassazione - Sezioni Unite penali - Sentenza 29 marzo 2010 n. 12067

CONTRASTO RISOLTO
sulla disciplina della pubblicità della sentenza emessa all'esito di giudizio abbreviato d'appello (rito camerale).
Visualizza: Corte di Cassazione, SS.UU. Penali, sentenza nr.12822/2010.

IL "MAFIOSO" PUO' CHIEDERE IL GRATUITO PATROCINIO.

Gratuito patrocinio - Illegittimo il comma 4-bis dell'articolo 76 del Dpr 115/2002. La previsione assoluta con la quale si ritiene che chi è stato condannato per associazione di tipo mafioso o per i reati ad esso connessi ha un reddito sicuramente superiore a 10.628,16 euro non tiene conto delle sensibili differenze tra la posizione e il reddito dei capi delle associazioni criminali e la "manovalanza del crimine". Inoltre, la preclusione al gratuito patrocinio è illimitata nel tempo comprimendo, assurdamente, il diritto di difesa in successive azioni penali. Per questi motivi, i giudice delle Leggi hanno accolto il ricorso dei tribunali di Lecce e Catania e, nella sentenza 139/2010, dichiarano illegittima la norma «nella parte in cui non ammette la prova contraria» da parte del richiedente il patrocinio a spese dello Stato.
Visualizza Sentenza nr.139/2010, Corte Costituzionale.

DISSOCIAZIONE ATTUOSA: ATTENUANTI.

La circostanza attenuante della cosiddetta "dissociazione attuosa" si sottrae al giudizio di comparazione.
Visualizza: Cassazione Penale, SS.UU., nr. 10713/2010.

CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE:LA GIURISPRUDENZA DELLE SEZIONI UNITE PENALI DELL'ANNO 2009.
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CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA: SENTENZA PUPINO.

Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale - Artt. 34 UE e 35 UE - Decisione quadro 2001/220/GAI - Posizione della vittima nel procedimento penale - Tutela delle persone vulnerabili - Audizione di minori in qualità di testimoni - Effetti di una decisione quadro
Visualizza: Corte di Giustizia dell'Unione Eureopea, sentenza 16.06.2005.

ESTRADIZIONE: PRIMATO CONVENZIONE EUROPEA.
Nei rapporti tra Stati aderenti alla Convenzione europea sull'estradizione il principio di specialità applicabile non è quello sancito dalla disciplina codicistica bensì quello previsto dall'art. 14 della Convenzione stessa.
Visualizza: Cass.Pen. Sez sesta, sentenza n. 932/10; depositata il 12 gennaio.

INGIUSTA DETENZIONE : Riparazione maggiorata all'imprenditore titolare d'azienda .
Il calcolo della riparazione per l'ingiusta detenzione subita da un imprenditore non può essere fatto solo in base al conto dei giorni di carcere. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 43978, depositata oggi, sottolinea la necessità nell'attribuire l'indennizzo di considerare i danni materiali e morali provocati al titolare di un azienda, tenendo presente il pregiudizio economico e il danno all'immagine e al prestigio sociale.
Visualizza: Corte di Cassazione - Sez. VI penale - Sentenza 5 nov.-17 nov. 2009 n. 43978.

REATI SESSUALI: RISARCIMENTO PER INGIUSTA DETENZIONE.
Indennità più alta per l'imputato assolto dall'accusa di violenza sessuale.
Visualizza: Cassazione Penale, sez. IV, Sentenza nr. 1546.2010.

DEPOSIZIONE TESTIMONIALE: ERRORI DI VALUTAZIONE.
la valutazione di una deposizione testimoniale non è denunciabile con il vizio del travisamento della prova.
Visualizza: Cassazione Penale, sez.II, nr. 45571/2009.

E' RESPONSABILE DEL DELITTO DI TENTATA ESTORSIONE
chi chiede soldi per ritrirarsi da un'asta.
Visualizza: Cassazione Penale, sez.II, nr. 119/2010.

E' RESPONSABILE DEL DELITTO DI TRUFFA
chi fa shopping con assegni scoperti.
Visualizza: Cassazione Penale, Sez.II, nr. 108/2010.

GIUDIZIO ABBREVIATO ED INVESTIGAZIONI DIFENSIVE.
Atti di investigazione difensiva a contenuto dichiarativo unilateralmente assunti. Denunciata violazione del principio del contraddittorio nella formazione della prova. Dedotta incoerenza sistematica rispetto al giudizio abbreviato condizionato . Esclusione. Non fondatezza della questione.
Visualizza: Corte Costituzionale, sentenza nr. 184 del 26 giugno 2009.

INDAGINI PRELIMINARI – NOTIZIA DI REATO – RITARDO ISCRIZIONE CONSEGUENZE.
Le Sezioni Unite, chiamate a risolvere il contrasto in ordine alla sussistenza o meno, in capo al giudice, in caso di tardiva iscrizione della notizia di reato, del potere di “ricollocare” il termine iniziale di decorrenza delle indagini preliminari al momento in cui l’iscrizione avrebbe dovuto essere effettuata (con le ulteriori conseguenze in ordine all’inutilizzabilità degli atti di indagine compiuti successivamente alla scadenza dei termini), hanno escluso, in adesione all’orientamento maggioritario, un tale potere, ricollegando all’inerzia o al ritardo unicamente eventuali profili di responsabilità penale o disciplinare; in mancanza, infatti, di disposizioni specifiche che una tale retrodatazione consentano, non è dato neppure individuare nel sistema, ha sottolineato la Corte, né un principio generale di sindacabilità degli atti del pubblico ministero, né un altrettanto generalizzato compito di garanzia affidato in particolare al giudice per le indagini preliminari, il quale non governa l’indagine né è chiamato a controllarla.
SENTENZA N. 40538 UD. 24 SETTEMBRE 2009 - DEPOSITO DEL 20 OTTOBRE 2009 .
Visualizza: Sentenza n. 40538/09.(Sezioni Unite Penali, Pres. T.Gemelli, Rel. A. Macchia).

INTERCETTAZIONI TELEFONICHE: INTERVENGONO LE SEZIONI UNITE.

Le intercettazioni telefoniche, telematiche ed ambientali, e loro (in)utilizzabilità nel procedimento diverso, tra esigenze della Giustizia e diritti della persona.

Visualizza: Sezioni unite penali, sentenza n. 1153/09; depositata il 13 gennaio

ABUSI SESSUALI SU MINORI: LA DELIBERA DELLA GIUNTA U.C.P.I. DELL' 11/03/2009.
In seguito ai recenti fatti di cronaca relativi a casi di abusi sessuali su minori e all'attenzione suscitata nei media e nell'opinione pubblica, la Giunta UCPI vara una delibera perchè si rispettino anche in questi procedimenti i principi del giusto processo e rileva la necessità di organizzare quanto prima un convegno nazionale su questo tema.
Visualizza delibera.

Visualizza: Cassazione Penale, sezione III, sentenza nr. 9817 dell'08/03/2007.


IL COMUNE IN CUI SI VERIFICA L'ABUSO, PUO' COSTITUIRSI PARTE CIVILE IN UN PROCEDIMENTO PENALE PER ABUSI SESSUALI.

Gli abusi sessuali ledono non solo la libertà morale e fisica della donna, ma anche il concreto interesse del Comune di preservare il territorio da tali deteriori fenomeni avendo lo stesso posto la tutela di quel bene giuridico come proprio obiettivo primario.
Pertanto, il Comune in cui si verifica l’abuso, può costituirsi parte civile in un procedimento penale per abusi sessuali, perché da tale condotta può conseguire un danno economico, dovuto alla frustrazione delle finalità e degli scopi dell’ente per le diminuzioni patrimoniali eventualmente subite dagli organi comunali predisposti per alleviare i traumi delle vittime di abusi sessuali. È inoltre configurabile in capo al Comune un danno morale per la lesione dell’interesse perseguito di garantire la libertà di autodeterminazione della donna e la pacifica convivenza nell’ambito comunale, beni sociali statutariamente individuati come oggetto specifico di tutela.
Visualizza: Cassazione Penale, Sezione III, Sentenza n. 38835 del 15/10/2008.


IL CAPO DEVE SEMPRE MANTENERE SELF CONTROL NEI CONFRONTI DEI SUOI DIPENDENTI.
Il capo deve sempre mantenere self control nei confronti dei suoi dipendenti, anche di fronte ad "atteggiamenti provocatori". A stabilirlo e' la Cassazione che sottolinea come chi occupa le alte gerarchie nelle aziende deve avere una "attenta continenza espressiva".
Visualizza: Cassazione Penale, sezione 5, nr. 31388/2008.


SULLA CAPACITA' DI INTENDERE E DI VOLERE: INFERMITA' MENTALE. INTERVENGONO LE SEZIONI UNITE.

Ai fini del riconoscimento del vizio totale o parziale di mente, anche i disturbi della personalità, che non sempre sono inquadrabili nel ristretto novero delle malattie mentali, possono rientrare nel concetto di "infermità", purché siano di consistenza, intensità e gravità tali da incidere concretamente sulla capacità di intendere o di volere, escludendola o scemandola grandemente.
Visualizza: Cassazione Penale, Sezioni Unite, nr. 9163 del 08/03/2005.


L'ESIGENZA DI COMBATTERE IL TERRORISMO NON LEGITTIMA L'ESPULSIONE VERSO I PAESI A RISCHIO.
Visualizza: Corte Europea dei Diritti Dell'Uomo, Grande Camera. Sentenza 28 Febbraio 2008.


L'ESTENSIONE DELLA CONFISCA "PER EQUIVALENTE" AI REATI TRIBUTARI NON OPERA RETROATTIVAMENTE .
... Anche secondo la Consulta, l'estensione della confisca "per equivalente" ai reati tributari non opera retroattivamente ... .
Visualizza: Ordinanza Costituzionale nr. 97/2009.
Visualizza: Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, nr. 41936/2005.


PROCEDIMENTO PENALE:
SCOMPARE L'ARCHIVIAZIONE "COATTA" A CARICO DEL PUBBLICO MINISTERO.
"La richiesta "coatta" di archiviazione, prevista dalla disposizione censurata (articolo 405, comma 1-bis Cpp, ndr), finisce per trasformarsi in una sorta di sanzione extra ordinem per le iniziative cautelari inopportune dell'organo dell'accusa: sanzione peraltro inaccettabile sul piano costituzionale, perché discriminante tra le posizioni degli indagati in rapporto ad attività addebitabili all'organo dell'accusa. Si deve concludere, pertanto, che - a prescindere da ogni giudizio di opportunità dell'obiettivo che il legislatore si era prefisso - esso è stato comunque perseguito con strumenti lesivi dei parametri espressi dagli articoli 3 e 112 della Costituzione". Così argomentando, la Corte costituzionale, con la sentenza n. 121 ha dichiarato illegittimo un altro pezzo della "legge Pecorella".
Visualizza: Corte Costituzionale - Sentenza 24 aprile 2009 n. 121

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